Di seguito gli articoli e le fotografie pubblicati nella giornata richiesta.
Articoli del 24/09/2005
17 Maggio 2004.
Ieri si e' tenuta a Roma la Race For the Cure (http://www.raceforthecure.it) ossia una manifestazione organizzata per raccogliere i fondi a sostegno della ricerca contro il tumore al seno, a tal fine e' stata organizzata una corsa podistica con due percorsi uno di 2 km ed uno di 5 (quello dei 5 poteva essere sia non competitivo che competitivo), hanno partecipato circa 20000 persone !!! di cui circa 1000 si sono classificate nella competitiva (http://www.maratoneta.it/classifiche/classifiche.htm)
Bellissima la cornice in cui si e' svolto, con partenza dallo stadio delle terme di caracalla, lungo il circo massimo (siamo passati accanto al gigantesco palco in allestimento per l'evento serale di We Are The Future), lungo via del Teatro Marcello fino a Piazza Venezia, quindi via dei Fori Imperiali, Colosseo e di nuovo a Caracalla, tra l'altro tutte zone escluso il circo massimo dove, con buona pace di Fede & Company, non c'e' circolazione vitale di auto private, domenica poi la citta' era quasi deserta...
... fra i podisti molte maglie rosa, assegnate a donne operate o in rappresentanza di altre donne che purtroppo non ce l'hanno fatta a sopravvivere a questa tremenda malattia, dico la verita' era difficile passare accanto senza provare un piccolo groppo alla gola soprattuto leggendo i cartellini rosa appuntati sulle maglie delle "rappresentati" in cui c'erano brevi frasi in ricordo...
Moltissime le donne ed i bambini, grande varieta' di "stili di corsa" soprattutto fra i non competitivi, fino all'incredibile ragazza (molto bella per giunta ) che correva spingendo un normale passeggino con tanto di bimbo a bordo, mi ha sorpassato e seminato in prossimita' del traguardo 
Scarso purtroppo il pubblico lungo la strada, anche qui "colpa" della prima giornata di sole primaverile che ha consentito le gite "fuori porta", folta invece la presenza nello stadio, dove sul prato si trovavano molti bambini.
Tutto molto bello due sole pecche, una riguardante il cronometraggio con i chip, c'era uno speaker che incitava in prossimita' del traguardo a dare il massimo indicando la prossimita' del limite "5 al km, 5,10 al km..." poi pero' il crono veniva registrato non sotto il traguardo ma piu' avanti in una strettoia, con conseguente sfalsamento..., ma questo e' il meno solo una annotazione curiosa, mentre la distribuzione dell'acqua e' stata un'odissea.
Non so chi abbia scelto i volontari che dovevano distribuire l'acqua (ammesso che lo fossero sicuramente non erano i soliti che si incontrano nelle gare), alcuni di questi si prendevano gioco dei podisti che ansanti ed assetati gli chiedevano l'acqua, uno di questi lanciava le singole bottigliette ed addirittura i pacchi con 6 bottigliette in mezzo a gruppi di persone (formati per lo piu' da donne) che se non li prendevi al volo facevano una strage, insomma volendo essere buoni gente veramente poco cortese... 
Grande festa finale con il palco e le premiazioni e foto di gruppo delle maglie rosa.
Nonostante la competitivita' della corsa fosse relativa, almeno per chi non e' fra i primi (anche a causa di una partenza molto accalcata) ho migliorato ancora un po' i miei tempi, quasi quasi mi sa' che sono portato per i 5000
Post pubblicato su ISA
Roma, 5 aprile 2004
Ma come faceva Bikila... a correre scalzo sui sanpietrini ? :-O
Ieri ho partecipato alla Appia Run, 14 km e mezzo lungo le strade in cui si e' corsa la parte finale della maratona olimpica vinta da Bikila, un faticata pazzesca (causa il precario allenamento e le scarpe che ammortizzano poco ormai) ma anche una bella soddisfazione per me, grazie ad un "collega" della squadra che mi ha "tirato" l'ultimo km (il peggiore, in salita e sui sanpietrini).
Il tratto peggiore e' quello con la strada romana a Cecilia Metella e' veramente da paura, ma anche quello ha innegabilmente il suo fascino, fa' rimpiangere l'asfalto
Bella manifestazione, bello il percorso che ha girato anche sullo sterrato del Parco della Caffarella, buoni i rinfreschi a base d'acqua (lungo il percorso) piu' il ristoro finale personale (un sacchetto con acqua, crostata, panino, succo di frutta ed integratori).
Pacco gara molto particolare che oltre alla solita t-shirt era composto da un libro (biografia di Bikila) ed un marsupio con borracce laterali che invoglia al trail 
Un tempo caldo, forse troppo per questo periodo, ed assolato ci ha assistito dall'inizio alla fine.
Postato su ISA
Roma, 6 Febbraio 2005
Ho partecipato per la prima volta ad una gara di cross, il percorso di 5,6 km era all'interno del centro sportivo della Banca d'Italia a Roma sulla via Tuscolana all'altezza di via delle Cave.
Il percorso che attraversava in diversi punti l'antico acquedotto romano (posto veramente molto particolare), era costituito da un circuito da ripetere due volte, delimitato molto semplicemente da strisce di nastro bianco rosso il che in alcuni punti creava qualche perplessista' circa la direzione da prendere.
Parecchi saliscendi brevi ma ripidi proprio in corrispondenza dell'attraversamento degli archi (vere proprie strettoie), quindi qualche rampa piu' lunga, per il resto leggera ondulazione del terreno.
La gara che assegnava il trofeo del Cross Interbancario era riservata ai dipendenti dei maggiori istituti
di credito. Potevano partecipare, ma senza pettorale/classifica, anche i non-bancari delle societa' Bancari Romani e Podistica Solidarieta' (che e' la squadra podistica del Gruppo di Solidarieta' nato in seno alla
Banca d'Italia).
Non essendo un bancario ho partecipato senza pettorale, ma come al solito desideroso di verificare come me la cavo su percorsi misurati... anche se non ho il riscontro ufficiale.
Ho raggiuto il posto verso le nove meno un quarto. Un vento gelido costringeva i meno forti fra i presenti
a guardarsi in faccia sperando che qualcuno dicesse "massi' tornamocene accasa va'..." ))
Invece nessuna defezione almeno fra quelli della mia squadra nonostante i nostri principali trascinatori fossero in trasferta in campania con il grosso della squadra alla Mariemonti.
La partenza era prevista per le 9 e 30, orario inconsueto, tanto che poi si e' deciso di posticiparlo alle 9.45
quindi ho avuto circa un quarto d'ora in piu' da riempire nell'attesa. Stavolta sono stato imprudente non avevo previsto il ventaccio quindi mentre per sotto avevo optato per i fuseaux lunghi, sopra avevo preparato solo una maglietta di cotone leggera con manica lunga e la canotta della podistica, per fortuna oltre ai soliti guanti di cotone ho preso al volo una fascia di pile che ho messo intorno alla gola.
Comunque appena usciti dagli spogliatoi era da morire
Io di solito faccio solo qualche piccolo piegamento ma stavolta ho preferito seguire per un giro di perlustrazione alcuni compagni di squadra (due dei quali di solito riesco a vedere solo alla partenza), ascoltando le due scuole di pensiero sull'opportunita' di fare o meno una maratona, abbiamo fatto il giro ad un ritmo che per me era alto, quindi siamo andati al punto di partenza (al sole per fortuna) distante qualche centinaio di metri dall'arrivo.
La partenza e' ulteriormente rinviata alle 10.00 fra il rumoreggiare degli ignudi ormai surriscaldati e di nuovo in preda ai brividi, il motivo del ritardo era pero' moralmente giustificato dal fatto che si doveva tenere un discorso in memoria di un podista/bancario grande affezionato di questa corsa cui e' stato dedicato questo cross... e mancava colui che doveva farlo, alla fine a furor di popolo ha provveduto il buon Luciano Duchi.
Repentinamente viene dato il via, e come al solito parto dietro stavolta forse proprio per ultimo, oggi piu' prudente del solito, l'unica esperienza precedente era stata casualmente la domenica precedente un lungo alla caffarella, inoltre da quella domenica non avevo piu' corso causa un maldigola che mi ha fatto evitare
di peggiorare le cose correndo al freddo della mattina come faccio di solito.
Comunque il "fondo" e' prevalentemente pratoso, quel prato un po "tosto" tipico ormai dei parchi romani della zona sud, ossia mischiato dalla onnipresente malva anche se qui essendo curato,
e' stata tenuta a bada. Quindi tratti in sterrato estremamente duro visto l'assenza di piogge recenti, anche se qua' e l'umidita' aveva ammollato pericolosamente vecchie pozze di fango rendendo
scivoloso il passaggio, quindi ancora tratti in pietra, sabbia ed un bel pezzo di asfalto verso la parte finale.
Quindi inizio su prato e difficolta nella prima parte, in questa manifestazione, diversamente dalle corse su strada, si deve stare molto attenti al percorso. Alcuni passaggi sono molto pericolosi perche' costringono a repentini cambi di passo (prego di non prendere una storta ed al contempo penso che forse avrei dovuto saltarlo questo cross), invece poi evidentemente aiutato dal riscaldamento iniziale mi godo i
saliscendi mi piacciono molto i cambi di ritmo con salite e discese, mi sembra quasi di sentire il cuore (il muscolo of course) che si esalta, e' una sensazione molto piacevole di forza, molto meno piacevoli i cambi di direzione bruschi imposti dall'ottimizzazione del percorso.
Passo il primo giro tranquillo anche se con il timore di aver gia' bruciato troppe energie nel giro di riscaldamento, mentre al secondo giro scatta la molla (orgoglio maschile) di cercare di raggiungere e superare almeno le ragazze che corrono avanti a me in progressione comincio a staccare quelli dietro e raggiungo e supero tre ragazze (come al solito mi sento un po' in imbarazzo nei sorpassi, specie qui dove si e' quasi soli per qualche cinquantina di metri, perche' anche se non c'e' nulla di male, mi sembra di fare uno sgarbo quindi almeno con la compagna di squadra che non conosco faccio una battuta per sdrammatizzare) infine supero un atleta anziano che indossa curiosamente delle scarpe chiodate che pero' non mi sembravano adatte al cross (mah!)
Per i commenti di Luciano Duchi (patron della Roma-Ostia) leggere sul sito dei bancari DD)
Alla fine chiudo in 30'14", insomma nulla di particolarmente interessante per i competitivi veri, ma con
la consapevolezza di avere raggiunto un altro obiettivo fino a l'anno scorso inimmaginabile per me.
Premessa: ripubblico i report (gia' postati su It.Sport.Atletica) di gare podistiche cui ho partecipato...
[Domenica 18 aprile 2004]
Si parte come per l'Appia Run dallo stadio delle Terme di Caracalla e la parte iniziale del percorso (circa 3 km) coincide, si arriva pero' in un altro punto della città al Tuscolano.
Stavolta ero pronto a partire anche sotto l'acqua, nonostante la mia ritrosia a correre in tali condizioni, ma c'era in palio la classifica a squadre e quindi... mi dovevo fare coraggio, e la decisione mi ha premiato niente pioggia ma un'umidita' pazzesca e caldo, caldo, caldo...
Pessima la partenza che era gia' in orario tardo 10.30 ed e' stata ulteriormente ritardata, poca gente (non so quanti eravamo e la classifica non e' ancora uscita) sia a causa del maltempo che delle diverse altre corse che si svolgevano a Roma (il Cross della Caffarella dove era di scena Bibbio) e nei dintorni (Vivicitta' anche a Latina ecc. ecc.)
Dicevo pessima la partenza perche' oltre al ritardo ci comunicano che hanno allungato il percorso di 1100 metri, bazzecole direte voi ma per me un'aumento della distanza di circa il 10% e' tanto almeno a livello psicologico, ma anche fisico :-/
Comunque parto con la consapevolezza di aver fatto 2 settimane prima quasi 6 kilometri sui sampietrini (14,500 totali) e che quindi 13 kilometri con molti meno sampietrini avrei dovuto spararmeli alla grande, soprattutto partendo piano.
Ed invece partenza sparata quasi 4'30" al Km (!) causa/merito del gruppone societario e gran mal di gambe, fitte al di sotto del ginocchio che mi durano per i primi 2 km (pensavo di fermarmi giuro!) dopodiche' mi passa il dolore (forse perche' rallento pesantemente )
Comincio ad avvertire il caldo (e pensare che fino a l'altro ieri avevo corso con calzamaglia e warmer)
nonostante i ciclisti, la t-shirt e la canotta forata.
Comunque viaggio sotto i 6 a km (per me e' pure troppo!) e scopro che hanno cambiato anche il percorso per cui dopo aver fatto l'ardeatina si rientra e si fa' tutta l'Appia Pignatelli ossia una strada che di solito faccio in scooter, da panico, corre in mezzo alla campagna ma non e' proprio pittoresca, mi sorregge il
vedere dei particolari ai lati della strada che necessariamente la velocita' impedisce di notare (ci si attacca a tutto ehh).
Intorno al 7 km ci danno una bottiglietta d'acqua (quanto e' buona l'acqua!) che mi da' un po' di refrigerio, quindi comincio a credere di farcela, tanto che raggiungo il segnale dei 10 km con un crono di 57'30" (sono sceso sotto l'ora !!!! ).
A quel punto pero' ci dirottano attraverso il parco degli acquedotti, bello per carita', ma se volevo il fango mi iscrivevo al cross della caffarella (ieri ci volevano le tnf di mnt-man ), comunque fondo pesantissimo tanto che accolgo con gioia l'ultimo km di asfalto.
Ultimo km tirato con i denti e tra gli incitamenti di pochi spettatori e di alcuni della mia squadra che mi accolgono festosamente, e' finita !!!!! In tutto 1h16 e spiccioli per 13100 metri.
Gli sberleffi sono piu' che meritati DD
postato Lunedi, 19 Aprile 2004
Roma, 22 novembre 2004
Corri al tiburtino... di ieri a Roma.
Ore 8.30 tempeatura 5 gradi, faccio per uscire di casa per andare a prendere lo scooter quando mia moglie mi urla "ma dove vai in motorino solo con il kway, sei impazzito ?" santa donna appena in tempo rischiavo il congelamento, torno indietro a prendo la giacca a vento.
Parto e sulla tangenziale mi devo fermare a mettere i pantaloni antivento pena il blocco delle articolazioni, quindi arrivo al punto di ritrovo e parcheggio.
C'e' tantissima gente come era presumibile visto che in palio per i primi 1000 c'e' una tuta sportiva e poi kway ed altro materiale fino ad esaurimento scorte per gli altri...
Vado al banchetto della squadra dove c'e' il solito capannello, stavolta numerosissimo (abbiamo circa 100 iscritti) e dopo i saluti e l'abbraccio al Presidente, ritiro il pacco gara (?) contenente il numero ed il chip, qualcuno commenta i miei occhiali "tecnici" e come al solito sento i commenti un po' ironici di chi non sa' cosa significa per un miope correre con gli occhiali di tutti i giorni...
Cmq. chiedo lumi ai "veterani" del gruppo su come vestirmi (in realta' svestirmi) per la corsa e tutti mi dicono di non coprirmi troppo che tanto al sole fa' caldo, sacrosanti consigli ho avuto modo di verificarli sul
campo, quindi pantaloncini, maglietta di cotone leggera a manica lunga e canotta (anche se comincio a temere che l'estate prossima correro' con la sola foglia di fico della nike ), metto le nike pegasus (per la prima volta in gara) e torno ciondolando le braccia al punto di ritrovo, dove do' una mano a smontare il banchetto e riportare il materiale alla macchina in modo che il nostro mitico tesoriere si possa scaldare in tempo per la gara.
Qui mi viene incontro il mitico Sensei!! ancora sotto l'effetto della NYCM, era veramente solare quasi camminasse su un cuscino di vapore, sara' la potenza del nirvana podistico newyorkesema devo dire che incontrare Bibbio prima della gara infonde allegria e coraggio !
))))
Scambiamo qualche parola e ci salutiamo quindi mi avvio alle griglie di partenza, un miscuglio di esseri umani tutti appiccicati un po' perche' la gente continua ad inserirsi dai lati, un po' per il freddo D
Ore 9.55 mi metto in coda insieme ai "vecchietti" del mio gruppo e parto dopo un bel po' che e' scattato il via (ufficialmente dato alle 10), e fino al secondo kilometro devo trattenere la foga per non andare addosso a quelli davanti, non e' che io sia un fulmine ma doversi "trattenere" dopo un po' ti fa' anchilosare e fa' uscire doloretti strani... anche se sotto il sole il freddo non e' piu' insopportabile.
Non ho il cronometro ma solo l'orologio e da quello scopro che al terzo km ho gia' impiegato 20 minuti (
Inizio a prendere un passo un po' piu' deciso e sorpasso diverse persone, cercando di regolare l'andatura in base alle facce note, ma evidentemente oggi ho qualcosa in piu' perche' passo anche gente con cui di solito corro appaiato (anche se fra i master sto' discorso regge fino ad un certo punto), insomma ci sono alla grande (per i miei livelli)!
Il panorama non e' il massimo visto che si corre in periferia fra palazzoni e grandi arterie per un giorno rapite al traffico, che pero' incombe rumoroso gia' al primo semaforo, a stento trattenuto dai vigili.
Ma perche' la gente pur sempendo di doversi fermare almeno 10 minuti non spegne il motore ?
A meta' corsa circa un rifornimento con bicchieri d'acqua gelata, ma come si fa' a correre e bere da un bicchiere? risultato ci facciamo quasi tutti il bagno che con quel fresco non era proprio il massimo del benessere... e per terra un tappeto di bicchieri, scena osservata con un certo fastidio dai rari passanti.
Quando mancano circa due kilometri comincio a pensare che sto' andando proprio bene, ma non voglio guardare l'orologio se in realta' non fosse cosi' magari mi prende il magone e mi fermo, ma mi sento veramente bene e continuo a superare anche gente del mio gruppo che fino a ieri ritenevo inarrivabili, arrivo sul rettilineo finale e durante la volata vengo sorpassato a sorpresa da un paio di podisti che non capisco dove abbiano ritrovato le forze, potenza del premio in palio ?
Comunque arrivo contento perche' sono sicuro di essere sotto l'ora ed esulto dentro di me... anche se per sapere di "quanto sotto" devo aspettare le classifiche, che nonostante il chip ancora non sono state pubblicate...
Vado a vedere se mi spetta qualche premio, la tuta per i primi 1000 sicuramente no, ma almeno il kway speravo di prenderlo anche perche' fa' freddo e la moto e' lontana, ma nisba la ressa e' tale che alcuni furbi
arrivati dopo si precipitano avanti e rincorrono letteralmente uno con uno scatolone di kway, risultato le persone civili rimangono senza... vabboh dico, fa' nulla, almeno prendo qualcosa al ristoro, ma va' ! vino
(?!?!) e bruschetta con il pomodoro!! bleah avrei preferito qualcosa di dolce, cerco almeno dell'acqua ed invece ti trovo seminascono il distributore di te caldo, almeno quello.
Mentre torno verso il motorino un po' intristito dal contorno della gara (gente che litiga), ti incontro di nuovo il Sensei, gia' perfettamente in tiro essendo arrivato molto prima di me ))
Mi chiede come e' andata e ritrovo il buonumore dicendogli di essere sceso sotto l'ora, ma un po' frastornato (scusa bibbio) non gli chiedo come e' andata per lui (ma ho visto che aveva la tuta quindi nei primi 1000).
Da buon sensei mi esorta ad andare a cambiarmi, saggio !! solo a quelle parole mi accorgo di avere le ossa quasi gelate (finita l'adrenalina?) quindi lo saluto e scappo verso casa, ma nella corsa verso lo scooter per
scartare alcuni capannelli di gente sento un forte dolore al ginocchio che mi ha torturato tutta la domenica e mi fa' compagnia anche stamattina (
Sara' la Sindrome di Lopezzone ? :-O
Fotografie del 24/09/2005
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